di Gioele Dix
Che rivelazione, la Bibbia. Uno crede di conoscerla, più per sentito dire che - ammettiamolo - per averla letta veramente.
E magari non si è accorto che è anche un bellissimo libro di storie, amori, avventure, colpi di scena e di personaggi affascinanti, buffi, incoerenti, invidiosi, deboli o irascibili. Insomma molto simili a noi, Dio compreso.
Gioele Dix, comico colto e raffinato, esilarante quando vuole, racconta alcune di queste storie in maniera assolutamente lucida e ludica, con un’ironia che sa solleticare l’intelligenza.
Racconta il Dio geniale ma svogliato della creazione, l’Adamo spaesato e alienato dai primi giorni nell’Eden.
Racconta le peripezie di un Giona tutt’altro che prono agli ordini divini che si ritrova nella pancia della balena (“Che faceva per ingannare il tempo?Contava i villi intestinali?”). Racconta le perplessità (anche giuridiche) di Abramo sul “patto” e sulla circoncisione (“Proprio lì? Non si poteva fare su un’unghia?”). Racconta la carognata che Giacobbe fece al fratello gemello e le umiliazioni alle quali si sottopose poi per amore di Rachele, compreso andare a letto con la sorella racchia. Per finire con le visioni da poeta psichedelico del profeta Gioele (al quale l’autore è, per ovvi motivi, molto affezionato).
Dopo il successo dell’omonimo spettacolo teatrale, Dix ha dato vita a un libro godibilissimo e originale. Un libro che diverte, rivela aspetti insoliti e stimola a voler sapere qualcosa di più del Testo Sacro. Che, come tutti coloro che pretendono di avere sempre ragione, si merita di essere preso un po’, amorevolmente, in giro.