Il 1 maggio è la Festa dei lavoratori e naturalmente non si lavora. Il lavoro non è molto amato ed è più che logico che lo si festeggi così. In pochi sarebbero disposti a festeggiarlo diversamente, per esempio lavorando di più. Anche perché il 1 maggio nacque negli Stati Uniti alla fine dell’Ottocento proprio come giornata di lotta sindacale e politica per affermare il diritto dei lavoratori a lavorare di meno, massimo otto ore al giorno. Una battaglia dura e difficile che costò anche molti morti. In Italia durante il fascismo era proibito celebrare il 1 maggio. “Poco male” – mi diceva ironicamente mio nonno – “tanto lavoravamo comunque sette giorni alla settimana”. È vero, per molti lavoratori a quei tempi non era previsto neppure il riposo domenicale. Unica concessione, un’ora in più di pausa per andare a messa. E dunque viva il 1 maggio, antica e gloriosa festa di civiltà e di libertà. Peccato che qui da noi, da qualche decennio, sia invece diventata una ricorrenza rituale e anemica, quasi totalmente svuotata del suo originario significato. Non è la sola, del resto. Eppure piace ancora parecchio, specie se casca di lunedì o di venerdì come quest’anno, meglio ancora se di martedì o di giovedì. Il motivo è chiaro: in attesa dell’improbabile realizzazione del progettato ponte sullo Stretto, a noi italiani piace progettare e realizzare altri più larghi, pratici e godibili ponti (di vacanza). Prova ne sia che i primi maggi di mercoledì lasciano piuttosto indifferenti, quelli di sabato irritano moderatamente e quelli di domenica fanno veramente incazzare. Meno male che quest’anno…
In attesa – per chi ce l’ha - di tornare al lavoro lunedì 4 maggio, annoto qua sotto alcuni quesiti irrisolti sul tema. Se aveste risposte convincenti, vi prego di inviarmele a stretto giro. Ma non affaticatevi troppo: non solo le mie sono domande assolutamente stupide, ma soprattutto il vostro riposo è assolutamente sacro.
Chi fa del lavoro straordinario non avrebbe diritto almeno a una standing ovation quando esce dall’ufficio?
Chi fa lavori saltuari deve sempre mantenere una certa forma atletica?
Perché i lavoratori a progetto sono gli unici a non riuscire mai a progettare il loro futuro?
È giusto che si offra del lavoro part-time anche se il lavoratore non fa in tempo a mettere niente da parte?
Perché se muoiono quelli che fanno del lavoro nero, si parla comunque di morti bianche?
Se un ricco figlio di papà augura “buon lavoro” è possibile accogliere immediatamente il suo invito e lavorarlo con una buona dose di mazzate?
E quando qualcuno parla di lavorio, intende dire che lavora solo lui?
Quei men at work che vengono segnalati sulle autostrade dai pannelli luminosi chi sono esattamente, un gruppo rock?
E come mai dopo una lunga coda per lavori in corso di solito nel cantiere non c’è mai un cavolo di nessuno che ci lavora?
Buon 1 maggio a tutti!
Il quadro è opera di Veronica Montanino
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