Da bambino sentivo nominare dai grandi babbo natale, la fata turchina, l'uomo nero, il babau, il gigante non mi ricordo come. Personaggi tirati in ballo per blandire o per minacciare, usati sempre e soltanto per ottenere qualcosa da me. Per questo mi stavano tutti antipatici. Unica eccezione: la Befana! Solitaria, indipendente, disinteressata totalmente alla propria immagine, generosa ma senza eccessi. E soprattutto tecnologica. Fantasticavo su quella sua scopa a reazione con la quale sfrecciava in alto nel cielo. A qualcuno faceva paura per il suo aspetto, ad altri per il suo spirito ribelle, fuori dagli schemi. Un’anziana un po’ matta e stravagante, che non teme l’impopolarità consegnando carbone in mezzo a giochi e dolcetti. Tra l’altro io ho sempre detestato le caramelle e le rifiutavo con cortesia non solo dagli sconosciuti, ma anche dai parenti stretti. Mentre il carbone mi divertiva, potevo imbrattarmi le mani e lasciare ditate su muri e cuscini candidi. La Befana è ancora nel mio cuore e so che resiste da secoli in quello di tanti bambini cresciuti. Una simpatica strega che nessuno ha mai osato bruciare sul rogo. Ti ho voluto bene e te ne vorrò ancora, vecchia (non ti offendere, è in senso affettuoso) insostituibile amica!
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